L’emergenza scatenata dalla diffusione del Coronavirus ci ha insegnato che le mascherine non sono tutte uguali. In ambito sanitario, distinguiamo infatti le mascherine chirurgiche, che sono dispositivi medici, dai filtranti facciali o maschere respiratorie, altrimenti detti dispositivi di protezione individuale (DPI).
Le mascherine chirurgiche vengono indossate per non infettare l’ambiente e le persone circostanti, ma non garantiscono alcuna protezione dai virus a chi le indossa. Al contrario, i dispositivi di protezione individuale proteggono chi li indossa dall’inalazione di particolati, aerosol, virus e altri microrganismi dannosi per la salute e presenti nell’aria. Sono proprio questi (che si dividono in FFP1, FFP2 e FFP3) i più efficaci nel limitare il contagio da Covid- 19.
In merito ai dispositivi medici occorre, però, fare delle distinzioni a livello strutturale: in commercio, infatti, possiamo trovare delle mascherine chirurgiche a quattro strati oppure a tre strati. In questo articolo spieghiamo che differenza c’è tra un tipo e l’altro.
Utilizzo della mascherina chirurgica a 4 strati o 3 strati
Prima di scoprire se effettivamente cambia qualcosa di sostanziale tra l’utilizzo di mascherine chirurgiche a quattro strati o a tre strati è doveroso fare alcune considerazioni.
In situazioni gravi come quella scatenata dal Covid-19, il semplice impiego dei dispositivi medici o di protezione individuale non basta. È importante, infatti, che questi vengano utilizzati correttamente attenendosi alle istruzioni fornite dalle ditte produttrici e dalle autorità sanitarie.
Inoltre, l’uso delle mascherine va accompagnato all’adozione di norme igieniche molto rigorose e precise e di comportamenti come il mantenimento della distanza di sicurezza dalle altre persone, come raccomandato.
Inoltre, una mascherina danneggiata, bagnata, o che è stata a contatto con superfici e ambienti potenzialmente contaminati non va assolutamente riutilizzata. In generale, però, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, le mascherine sono monouso e vanno gettate subito dopo il primo utilizzo e allo scadere della durata prevista (che va da circa tre ore a un massimo di 8, a seconda dei modelli).
Fatte queste premesse, vediamo cosa cambia tra le mascherine chirurgiche a quattro strati e a tre strati.
Leggi anche: Mascherine chirurgiche: dove si comprano offline e perché acquistarle online potrebbe essere un’ottima idea
Differenze tra le mascherine chirurgiche 4 strati e 3 strati
Conosciamo la mascherina chirurgica da sempre: chi non ha mai fatto una visita dal dentista o in ospedale? Ecco, le mascherine chirurgiche sono proprio quelle indossate da medici, infermieri e personale sanitario in occasione delle visite ai pazienti e degli interventi in sala operatoria.
Quello che non sapevamo è che esistono quattro tipi di mascherine chirurgiche: I, IR, II e IIR. Questi si differenziano per il grado di efficacia offerto dal dispositivo. Vediamo in che modo.
Come i dispositivi di protezione individuali, anche le mascherine chirurgiche devono sottostare ad alcune normative europee e superare alcuni test molto rigorosi per poter essere immesse in commercio. In particolare, l’obiettivo delle prove cui vengono sottoposte le mascherine chirurgiche è valutare l’efficacia della filtrazione batterica dall’interno all’esterno del dispositivo.
Superando questi test, i prodotti risultano conformi alla norma EN 14683. Ed è questa norma che stabilisce i quattro livelli di efficacia che abbiamo indicato.
Le mascherine di tipo I possiedono un’efficacia di filtrazione al 95%, quelle di tipo II al 98%. A proposito delle mascherine IR e IIR, queste due tipologie hanno superato anche il test di resistenza; tra le due, i modelli IIR sono quelli risultati più resistenti agli schizzi di liquidi e fluidi.
Le mascherine chirurgiche di tipo II e IIR sono quindi quelle più efficaci, e dunque migliori.
Di solito, le mascherine chirurgiche di tipo II sono a tre strati, mentre quelle di tipo IIR sono composte da quattro strati.
Dovendo quindi fare una scelta tra le mascherine chirurgiche a quattro strati e quelle a tre strati possiamo dire che hanno la stessa efficacia nel bloccare il passaggio di microrganismi nocivi all’esterno, ma le mascherine chirurgiche a quattro strati di tipo IIR sono da considerarsi migliori, in quanto più resistenti.
Durante la pandemia da Covid-19, l’impiego delle mascherine chirurgiche di tipo II (a tre strati) e IIR (quattro strati) è raccomandato alle persone ritenute infette o potenziali tali in tutte quelle situazioni in cui hanno contatti con altri individui. Questo, proprio in virtù del buon livello di efficacia di filtrazione batterica rilevato dai test, che fa sì che i microrganismi trasmessi dalla persona malata non si disperdano nell’ambiente e che gli schizzi e le goccioline di saliva vengano trattenuti.
Le altre mascherine chirurgiche possono essere utilizzate dalla popolazione sana e in situazioni a basso rischio di contagio, quindi dove non si corre il pericolo di venire a contatto con persone infette o positive al virus.
Qualora si volesse optare per un acquisto consapevole, con la sicurezza di scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze, si ricorda che il tipo di mascherina (II o IIR) è indicato appositamente sulla confezione del dispositivo insieme alla marcatura CE.
Leggi anche: Mascherine chirurgiche monouso: numero di strati e materiali di quelle certificate CE