Dall’inizio della fase 2 è diventato obbligatorio indossare una mascherina per evitare il contagio da Coronavirus, ma non dobbiamo cadere nell’errore che le mascherine funzionino sempre e in tutti i casi.
Questi dispositivi, infatti, non sono tutti uguali e non offrono tutti lo stesso livello di protezione dagli agenti patogeni. Inoltre, la loro efficacia non dipende solo dal fatto di indossarli o meno, ma è strettamente legata anche al modo in cui vengono utilizzati e al rispetto nei confronti di alcune norme di comportamento indispensabili per limitare la diffusione del virus. Come le autorità sanitarie hanno spesso ribadito, infatti, occorre che ognuno di noi prenda delle precise precauzioni, specialmente nei luoghi pubblici.
Approfondiamo le principali differenze tra le mascherine, scopriamo quali scegliere per proteggersi dall’infezione e cerchiamo di fare chiarezza sfatando due falsi miti molto importanti da conoscere.
Come scegliere la mascherina per evitare il contagio
Quello che abbiamo imparato negli ultimi mesi è che non tutte le mascherine sono uguali. Alcune, ad esempio quelle semplici in carta, quelle in stoffa o quelle comunemente usate come mascherine antismog, sono inefficaci per limitare la diffusione dei virus.
Le mascherine chirurgiche, come vedremo nel prossimo paragrafo, possono offrire un certo tipo di protezione ma sono inadatte all’utilizzo in alcuni contesti. I dispositivi di protezione individuale DPI sono certamente i più adatti a proteggere dal Coronavirus.
Vediamo perché e quali sono i falsi miti da sfatare riguardo l’uso della mascherina per evitare il contagio.
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Mascherina chirurgica
La mascherina chirurgica, quella che durante la fase 2 siamo tutti chiamati a indossare obbligatoriamente, è un dispositivo medico che si compone di 3-4 strati di materiale tessuto non tessuto.
Questo modello di mascherina non protegge dal contagio chi la indossa, ma evita che le goccioline di saliva e gli schizzi di altri fluidi organici del portatore di diffondano nell’aria. Serve quindi a proteggere gli altri e l’ambiente dall’eventuale contatto con virus e batteri.
Le mascherine chirurgiche, infatti, non possiedono un filtro che faccia da barriera all’ingresso dei microrganismi nelle vie aeree. Pertanto, possono essere indossate da chi presenta sintomi come tosse, raffreddore e febbre per proteggere chi gli sta intorno.
Mascherina DPI per evitare il contagio
Con i dispositivi di protezione individuale il discorso cambia notevolmente. Questi, infatti, vengono definiti anche maschere respiratorie o maschere filtranti, proprio in virtù della loro capacità di filtrare le particelle presenti nell’aria ed evitare che entrino nelle vie aeree del portatore.
Queste maschere, conformi alla norma EN 149, sono infatti in grado di proteggere dal contatto con microrganismi dalle dimensioni piccolissime, fumi, particolati, polveri sottili e agenti inquinanti. Possono quindi difendere dal contagio con il Coronavirus ma non solo.
In particolare, chi desidera una mascherina per evitare il contagio deve scegliere un DPI modello FFP2 o FFP3. Entrambi vengono utilizzati dal personale medico sanitario fortemente esposto al rischio di contagio e da chi convive o lavora a stretto contatto con pazienti positivi o infetti da Covid.
Le mascherine FFP2 filtrano fino al 92% di particelle nocive, mentre le mascherine FFP3 arrivano a un’efficacia del 98%.
Alcuni DPI sono dotati di valvola di espirazione, utile a migliorare la respirazione e il comfort di chi li indossa perché evita la formazione di umidità all’interno della maschera. I DPI dotati di valvola non vanno, però, utilizzati dalle persone malate o positive al Covid-19 in quanto, lasciando fuoriuscire il fiato, permetterebbero la diffusione di goccioline di saliva infette.
Mascherina per evitare il contagio: 2 falsi miti da sfatare
Veniamo ai miti da sfatare circa l’uso della mascherina per evitare il contagio.
La mascherina va utilizzata quando si è da soli, ad esempio quando si è in auto o in casa?
La risposta a questa domanda è assolutamente no. Se si è da soli all’interno della propria auto o in casa non si corre alcun rischio di contrarre il virus. La mascherina va infatti utilizzata quando si è in un luogo pubblico e in un luogo chiuso, tutte le volte che non è possibile mantenere la distanza sociale di un metro e mezzo raccomandata dalle autorità sanitarie.
La mascherina è sufficiente per evitare il contagio da Covid-19?
No, come hanno sempre sottolineato l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le altre autorità competenti, la mascherina da sola non basta ad assicurare una protezione totale. Occorre, infatti, anche adottare alcune norme igieniche, di comportamento e di buon senso determinanti nel contrastare la diffusione del virus.
Una corretta igiene delle mani (lavando spesso le mani o utilizzando un gel disinfettante mani) assieme al mantenimento della distanza sociale dalle altre persone sono le prime due regole che siamo tutti tenuti ad osservare.
Poi, occorre che la mascherina sia utilizzata nel modo giusto, altrimenti potrebbe non garantire un livello adeguato di difesa. Per funzionare bene, la mascherina:
- Deve coprire naso e bocca e aderire perfettamente al volto.
- Non deve essere maneggiata con le mani sporche e non venire a contatto con superfici contaminate.
- Non va scambiata con quella indossata da altre persone.
- Non bisogna toccarsi il viso mentre si indossa la mascherina.
- Va indossata solo per il tempo consentito e indicato sulla confezione del prodotto: la durata delle mascherine chirurgiche, ad esempio, è garantita per non più di tre ore. Passato questo tempo, il dispositivo va rimosso, gettato, e sostituito con uno nuovo.
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