Tra i provvedimenti stabiliti dal governo e dalle regioni per la riapertura al pubblico di attività come negozi, ristoranti e centri per il benessere della persona c’è quello che obbliga all’utilizzo della mascherina. L’obiettivo è quello di riuscire a evitare una nuova diffusione del Coronavirus ricorrendo a una misura che venga adottata dalla popolazione su una scala molto ampia.
Nello specifico, l’uso della mascherina è divenuto obbligatorio nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, su treni e mezzi di trasporto e, in generale, in tutte quelle situazioni in cui non è possibile mantenere la distanza sociale raccomandata dalle autorità sanitarie.
In generale, la popolazione può indossare le mascherine chirurgiche. Per i lavoratori a contatto con il pubblico, invece, in alcuni casi è preferibile l’uso di dispositivi di protezione individuale più complessi, come le mascherine FFP2. Vediamo quali sono le principali caratteristiche di questi modelli e quali sono i provvedimenti che i locali aperti al pubblico dovranno prendere.
Mascherine FFP2 e impiego nei locali pubblici
Nel mondo del lavoro, l’utilizzo della mascherina è divenuto obbligatorio per determinate categorie che possono risultare maggiormente esposte al rischio di contagio. Tra queste, oltre a medici, infermieri e impiegati del settore sanitario impegnati nella lotta al Covid-19, rientrano anche i lavoratori di aziende, fabbriche e uffici che non possono rispettare la distanza sociale tra le persone e tutti i dipendenti di locali aperti al pubblico (negozianti, ristoratori, parrucchieri, operatori del benessere, ecc.). In particolare, in negozi e locali aperti al pubblico, la mascherina sarà obbligatoria sia per il gestore e sia per i clienti.
Rispetto alle classiche mascherine chirurgiche, che non proteggono chi le indossa ma evitano che nell’ambiente circostante si diffondano goccioline di saliva potenzialmente infette, le mascherine FFP2 permettono di proteggere le vie aeree dell’individuo dall’ingresso di virus e batteri. Pertanto, anche se nella maggior parte dei casi non è previsto l’obbligo di questi dispositivi, a tutti i lavoratori che devono trascorrere diverse ore a contatto con il pubblico si consiglia di preferirli rispetto le semplici mascherine chirurgiche.
Ci sono poi delle situazioni particolari, nelle quali le regioni hanno adottato provvedimenti più stringenti rispetto a quelli governativi. Ad esempio, per il personale attivo nel campo della ristorazione del Trentino Alto Adige è obbligatorio l’uso del dispositivo FFP2 senza valvola.
Quali sono le principali caratteristiche delle mascherine FFP2? Vediamolo nel prossimo paragrafo.
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Caratteristiche delle mascherine FFP2
Le mascherine FFP2 sono dispositivi di protezione individuale composti da strati di polipropilene o policarbonato.
Come gli altri DPI, anche questi modelli devono sottostare agli standard tecnici molto rigorosi previsti dalla norma EN 149. Un dispositivo certificato secondo tale norma risulta sicuramente efficace, in quanto è stato realizzato secondo i criteri stabiliti dalle legge e ha superato tutti i testi del caso.
Tra le principali caratteristiche delle mascherine FFP3 vi è l’elevata capacità filtrante: questi DPI sono in grado di filtrare fino al 95% delle particelle nocive e degli agenti patogeni e inquinanti presenti nell’aria. Tali prodotti sono infatti pensati per essere destinati ad ambiti professionali come l’edilizia, la chimica ma anche la siderurgia, ossia tutti quei settori in cui il lavoratore può respirare diversi materiali nocivi per tante ore di fila.
Le mascherine FFP2 possono essere dotate di valvola di espirazione. Questa, permettendo la fuoriuscita del fiato e agevolando la respirazione, migliora il comfort del portatore. Inoltre, evita che all’interno della maschera si crei umidità e che gli occhiali dell’individuo possano appannarsi.
Nella maggior parte dei casi, le maschere FFP2 sono monouso. Vanno quindi indossate solo una volta e mai riciclate per utilizzi successivi al primo. Nel mercato sono disponibili anche dei DPI riutilizzabili: si riconoscono dagli altri perchè riportano sulla confezione la sigla R.
In generale, i dispositivi di protezione individuale monouso sono efficaci per una durata di circa otto ore (quindi un classico turno di lavoro). Non vanno, però, assolutamente indossati se appaiono danneggiati o se sono stati a contatto con ambienti contaminati.
Altri provvedimenti previsti per i locali aperti al pubblico
Oltre all’uso obbligatorio delle mascherine, i locali aperti al pubblico devono assicurare il massimo rispetto di altre regole fondamentali. Gli esercizi che non si adeguano corrono il serio rischio di sanzioni molto alte, se non addirittura quello dell’interruzione e della chiusura dell’attività.
Ecco le principali misure da adottare:
- Dovrà essere rispettata la distanza sociale di almeno un metro e mezzo tra le persone (i ristoranti dovranno rispettare tale distanza anche nella disposizione dei tavoli).
- Gli ingressi dei clienti dovranno essere contingentati.
- Deve essere prevista una sanificazione costante e a intervalli regolari degli ambienti e degli oggetti presenti nel locale.
- Prodotti e gel disinfettante mani devono essere messi a disposizione della clientela.
- Per limitare i flussi di persone ed evitare che si formino file all’ingresso, molte attività dovranno prevedere l’accesso dei clienti tramite prenotazione.
- Per alcune attività, oltre all’uso obbligatorio della mascherina è previsto anche quello dei guanti.
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