Con il termine “disinfettanti” si indica un’ampia gamma di sostanze chimiche in grado di bloccare l’azione dei microrganismi. Questi prodotti possono, infatti, distruggere ed eliminare virus, batteri e altri elementi nocivi che si depositano su oggetti, ambienti e superfici. Una corretta disinfezione impedisce, quindi, il diffondersi della contaminazione e l’insorgere di infezioni tra gli individui.
Non a caso, i disinfettanti trovano impiego in numerosi campi d’applicazione, da quello medico-ospedaliero all’industria alimentare. I disinfettanti vengono largamente utilizzati anche in casa, per garantire l’igiene e la salubrità dell’ambiente domestico, specie nei luoghi dove è più facile che si depositino i germi (ad esempio in bagno e in cucina).
Tali prodotti si distinguono dagli antibiotici, che combattono solo virus e batteri presenti nell’organismo vivente, dagli antisettici e dai biocidi, che con la loro azione sono in grado di eliminare tutte le forme di vita e non solo i germi.
La disinfezione può essere ottenuta non solo tramite l’uso di prodotti chimici ma anche mediante l’utilizzo del calore e di raggi ultravioletti. In questa guida ci soffermiamo però sui prodotti chimici, spiegando cosa sono i disinfettanti e come agiscono contro i microrganismi nocivi.
Cosa sono i disinfettanti e come agiscono
Come accennato, in commercio esistono diversi tipi di sostanze atte alla disinfezione di ambienti e superfici. Il meccanismo che le accomuna e che permette loro di avere la meglio sui microrganismi nocivi è sempre lo stesso: i disinfettanti agiscono, infatti, per ossidazione delle cellule di germi e batteri. In pratica, il funzionamento di questi prodotti prevede o la distruzione della parete cellulare dei microrganismi dannosi o un intervento sul loro metabolismo.
Tuttavia, disinfettando non sempre è possibile eliminare tutti i microrganismi presenti: in particolare, esistono alcuni batteri talmente resistenti da riuscire a sopportare il prodotto chimico. Ecco perché non esiste un unico disinfettante adatto a tutte le occasioni ma occorre di volta in volta scegliere quello più appropriato alle necessità specifiche. Inoltre, mentre alcuni disinfettanti agiscono su determinati tipi di virus e batteri, altri sono in grado di agire contro più tipologie di microrganismi.
Vediamo quindi quali sono i fattori che incidono sulla scelta di un prodotto e quali sono i principali disinfettanti presenti sul mercato.
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Come scegliere un disinfettante?
Il primo fattore che deve incidere sulla scelta del disinfettante da utilizzare è il tipo di oggetto o superficie che necessita di disinfezione. Un conto è dover disinfettare un banale graffio sulla pelle, un’altra questione è dover sterilizzare gli strumenti da utilizzare in sala operatoria.
In alcuni casi, come ad esempio in ambito medico, è necessario, infatti, ottenere una disinfezione totale, ossia usare prodotti in grado di eliminare tutti i germi presenti. In altri casi, invece, si può ricorrere a sostanze in grado di eliminare anche solo una parte dei microrganismi presenti o di ridurne la carica microbica.
Ma non è finita qui. Prima di acquistare un disinfettante, bisogna, infatti, considerare anche il grado di concentrazione del prodotto, tenendo presente che maggiore è la concentrazione e maggiore sarà l’efficacia, così come maggiori saranno anche le sue capacità corrosive (e dunque occorrerà maneggiarlo facendo molta attenzione).
Il disinfettante va scelto anche in base al PH della destinazione di utilizzo, così come in base alla temperatura con la quale dovrà agire. Vista la complessità dell’argomento e la pluralità di fattori che sottostanno alla scelta del disinfettante è sempre preferibile leggere l’etichetta riportata sulla confezione del prodotto.
Principali tipi di disinfettanti
Adesso che abbiamo capito cosa sono i disinfettanti e come agiscono contro i germi, vediamo quali sono i principali prodotti presenti sul mercato.
Innanzitutto, tra i prodotti più comuni ci sono quelli a base di alcol etilico. Facilmente reperibili anche al supermercato a costi contenuti, questi sono impiegati per lo più per disinfettare oggetti e ambienti (non ospedalieri) e per la cute integra. La concentrazione dell’alcol in questi prodotti arriva fino al 75%.
Seguono i prodotti a base di ipoclorito di sodio, come la classica candeggina o la varichina, che agiscono con efficacia contro germi, virus e batteri anche quando non eccessivamente concentrati.
Occorre prestare particolare attenzione all’utilizzo di questi prodotti, in quanto possono rivelarsi molto pericolosi a contatto con la pelle, gli occhi o le mucose. Se la concentrazione supera il 10% questi disinfettanti diventano altamente corrosivi e vanno maneggiati facendo ancora più attenzione.
I disinfettanti a base di acqua ossigenata sono presenti in commercio in forma diluita e a bassi livelli di concentrazione (fino al 12%). In questi casi, vengono usati soprattutto in ambito domestico, ad esempio per disinfettare le ferite sulla pelle, o nella cosmesi professionale.
Ad alte concentrazioni (fino al 35%), l’acqua ossigenata diventa molto corrosiva, per cui occorre usarla con estrema cura.
Esistono poi i composti d’ammonio quaternario (QUATs), largamente impiegati nel settore alimentare e per la disinfezione di ambienti come le mense. In commercio si trovano soprattutto prodotti a basse concentrazioni; quando utilizzati a concentrazioni elevate bisogna assolutamente evitare che vengano a contatto con la pelle e gli occhi. Questi prodotti sono in grado di distruggere i batteri, molti virus ma non le spore.
Infine, esistono i disinfettanti a base di ossido di etilene, impiegati soprattutto in ambito medico, chirurgico e farmaceutico grazie all’elevata capacità di eliminare funghi, virus, spore e batteri. Non a caso, con questi prodotti vengono sterilizzati gli strumenti usati in sala operatoria e i contenitori per i farmaci. Inoltre, trattandosi di prodotti altamente infiammabili, vanno adoperati solo dagli operatori del settore.
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