Mascherine COVID 19 a confronto. Quali sono le più sicure per evitare il contagio?
Come ben sappiamo, le mascherine antivirus sono fondamentali per limitare il più possibile la trasmissione del COVID-19 (ma anche di altre patologie, come il virus influenzale), per tutelare noi stessi e per tutelare gli altri.
Naturalmente, anche quando si utilizzano le mascherine bisogna osservare le altre misure di prevenzione, tra cui il distanziamento fisico, l’evitare i posti affollati e gli assembramenti di persone, la detersione delle mani con sapone e, se possibile, con gel igienizzante mani… E molto altro ancora.
Per quanto riguarda le mascherine per proteggersi dal Covid, in commercio troviamo numerose alternative che si differenziano tra loro per materiali, aspetto e soprattutto efficacia di prevenzione.
Ma, per proteggersi e proteggere efficacemente dal Coronavirus, quale mascherina usare?
Per rispondere a questa domanda esporremo le caratteristiche delle diverse mascherine sul mercato e ti aiuteremo a trarre le conclusioni finali a riguardo.
Mascherine lavabili in tessuto
La carenza di mascherine usa e getta ha fatto sì che, specialmente durante i primi mesi della pandemia, numerosi produttori realizzassero dispositivi in tessuto. Oltre al proposito di sopperire alla mancanza delle mascherine monouso, quelle in tessuto sono perfette per chi vuole risparmiare ed evitare di danneggiare l’ambiente (infatti i dispositivi di protezione sono destinati alla raccolta indifferenziata, per non parlare delle migliaia di mascherine gettate al suolo, senza considerare l’altissimo potenziale inquinante).
C’è un però: non tutte le mascherine in tessuto limitano i contagi. In particolare, sembra che quelle in cotone non abbiano un’efficacia filtrante approvata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
È proprio l’OMS a darci precise indicazioni sulla composizione delle maschere in tessuto perfette. Nello specifico, questi dispositivi dovrebbero essere realizzati con 3 strati di tessuto:
- Strato interno: materiale assorbente, come il cotone
- Strato intermedio: tessuto non tessuto assorbente (ad esempio il polipropilene)
- Strato esterno: materiale non assorbente, come il poliestere o tessuto misto poliestere
Inoltre il dispositivo deve essere marchiato CE in modo da rispettare gli standard dell’Unione Europea.
Una mascherina di questo tipo ha, di solito, un’efficacia filtrante molto alta e sono riutilizzabili fino ad almeno 10 lavaggi. Per esempio, le mascherine in tessuto Maskhaze sono realizzate in tessuto idrorepellente e cotone e presentano percentuale di filtraggio superiore al 95%.
In ingresso, però, non hanno un grosso potenziale filtrante: tutelano altamente in uscita, ma in entrata hanno un potenziale filtrante di circa il 20%, similmente alle mascherine chirurgiche.
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Mascherine chirurgiche: sono o no tra le più sicure?
Le mascherine chirurgiche sono tra le più famose sul mercato e composte da 3 strati di tessuto non tessuto sintetico. Sono usa e getta, disponibili in diversi spessori e configurate in modo da avere strati filtranti al proprio interno.
Queste particolari mascherine hanno un alto potere filtrante in uscita (circa il 95%) ma, similmente alle mascherine lavabili, hanno una bassa percentuale di filtraggio in ingresso, arrivando a un massimo del 20%. Sono dunque tra le più sicure per gli altri, mentre non sono molto protettive per chi le indossa.
Oltre alle mascherine chirurgiche, i dispositivi medici includono anche le FFP1, FFP2 e FFP3 con o senza valvola.
Dettagli sulle mascherine antipolvere FFP1
Le FFP1 sono mascherine antipolvere che proteggono da bassi livelli di polvere e da aerosol (comprese le gocce di saliva).
Queste maschere filtrano almeno l’80% delle particelle trasportate dall’aria e presentano il tipico elastico giallo che le contraddistingue dalle altre mascherine.
Avendo un basso potere filtrante rispetto agli altri dispositivi, non sono di certo le più adatte per proteggerci dal Coronavirus. È inoltre altamente sconsigliato utilizzare la versione con valvola, poiché le mascherine perderebbero l’efficacia filtrante in uscita.
È dunque opportuno propendere sempre per la versione senza valvola e, se disponibili, utilizzare dispositivi con un’efficacia filtrante maggiore, come le FFP2 e le FFP3.
EN 149 FFP2: tra le mascherine più sicure, altamente filtranti dalle particelle in entrata e in uscita.
Le mascherine FFP2 hanno capacità filtrante di almeno il 94%, sia in entrata che in uscita: di conseguenza tutelano sia chi le indossa sia le persone nelle vicinanze.
Sono dei veri e propri dispositivi medici, che filtrano sia l’aerosol (comprese le goccioline di saliva) sia le polveri. Queste particolari mascherine hanno praticamente la stessa efficacia delle maschere N95 in commercio negli Stati Uniti e alla mascherina KN95 venduta in Cina – tanto che, anche in Italia, è possibile trovare mascherine KN95 che si configurano come del tutto simili alle FFP2 -.
Le FFP2 o KN95 sono senza dubbio le mascherine più sicure per proteggerci dal Coronavirus (insieme alle FFP3), ma attenzione alla valvola.
I dispositivi con valvola perdono l’efficacia filtrante verso l’esterno e possono essere utilizzate esclusivamente dal personale sanitario (anche se ultimamente perfino la sanità predilige le mascherine senza valvola… Perché nessuno è ormai sicuro di essere negativo al Coronavirus, soprattutto chi lavora in ospedale).
Se una persona che ha contratto il COVID-19 usasse una mascherina con valvola, rischiererebbe di contagiare le altre persone.
Leggi anche: Siamo sicuri che le mascherine chirurgiche con filtro aggiunto siano davvero efficaci?
Mascherine EN 149 FFP3: il dispositivo che ci garantisce la massima protezione dai contagi.
Le mascherine FFP3 hanno capacità filtrante di almeno il 99% delle particelle di aerosol (sia in ingresso che in uscita) e proteggono anche dalle polveri estremamente sottili come l’amianto.
Questi dispositivi sono i più filtranti tra tutti quelli in commercio e presentano la stessa efficacia protettiva delle mascherine N99 statunitensi, mentre differiscono dagli standard cinesi e giapponesi.
Per il Coronavirus, quale mascherina usare affinché la protezione sia massima sia in ingresso sia in uscita?
Se vuoi tutelare sia gli altri che te stesso (e, allo stato attuale della pandemia, ti suggeriamo di compiere questa scelta) ti consigliamo di propendere per le mascherine che filtrano con grande efficacia sia le particelle in uscita che quelle in ingresso, ovvero le FFP2 e le FFP3.
Queste mascherine hanno una durata pari a circa 8 ore di utilizzo e non sono lavabili. Hanno però un’efficacia filtrante del 94% (FFP2) e del 99% (FFP3), dunque sono le più efficaci per limitare al massimo i contagi di COVID-19.
Le più accessibili a livello economico – ma anche quelle più facilmente reperibili – sono le FFP2 e le simili KN95, che rispondono agli stessi standard.
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