Vuoi davvero rinunciare alla tua salute per una mascherina fai da te? Ecco perché dovresti lasciar perdere.
Diffusasi tra la fine del 2019 e i primi mesi del 2020, la pandemia di Coronavirus ha preso tutti alla sprovvista, causando milioni di morti e il caos nelle strutture ospedaliere.
Uno dei più gravi problemi riscontrato a partire da marzo 2020 è stata la notevole carenza di mascherine, fondamentali per contrastare la diffusione del COVID-19. Per questo, molti hanno iniziato a realizzare mascherine antivirus fai da te, spesso con tessuti di riciclo ma anche con materiali reperibili in casa, come la carta da forno.
Ora, dal momento che numerose aziende (di qualsiasi settore) si sono mobilitate per realizzare mascherine FFP3, FFP2, mascherine chirurgiche e in tessuto, non ci sarebbe più bisogno di creare una mascherina con carta forno, in stoffa, o utilizzando altri materiali diversi dai DPI.
Si possono acquistare mascherine online a prezzi decisamente accessibili (meno di 2€ l’una), numerose aziende le forniscono ai dipendenti gratuitamente e le si trova con facilità anche in farmacia.
Eppure tu vorresti imparare a realizzare mascherine fai da te, giusto? Noi te lo sconsigliamo vivamente poiché, leggendo numerosi studi a riguardo, abbiamo trovato 5 motivazioni per cui dovresti assolutamente evitare questo comportamento. Ecco, di seguito, quali.
1) Usare una mascherina fatta in casa equivale a mettersi una sciarpa davanti alla bocca.
Prova a immaginare di fare il tuo ingresso in un negozio, in uno studio medico o in qualsiasi altro luogo aperto al pubblico coprendoti bocca e naso con una sciarpa, un foulard o la tua stessa t shirt. Pensi che qualcuno ti consentirebbe di entrare?
Assolutamente no. Anzi, probabilmente subiresti il linciaggio delle persone che si ritroverebbero ad assistere alla scena.
Usare mascherine fai da te in stoffa equivale esattamente a indossare un foulard, se monostrato, o una sciarpa, se hai realizzato una mascherina multistrato o con filtro.
Questo comportamento è però accettato dai più perché l’aspetto dei dispositivi fatti in casa è del tutto simile a quelli approvati dall’OMS, mentre un indumento di tessuto qualsiasi non lo è… Eppure la “protezione” è la stessa: scarsa.
Come possiamo affermarlo? Perché esistono numerosi studi che mettono a confronto l’efficacia di un dispositivo di protezione individuale (DPI) e quella dei dispositivi fatti in casa.
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2) Gli studi riguardo le mascherine fai da te dimostrano la scarsa efficacia di questi dispositivi.
Le mascherine chirurgiche e quelle di tipo FFP non si sono diffuse di certo in occasione del Coronavirus, ma erano già utilizzate da decenni in ambito sanitario e professionale (basti pensare alle mascherine antipolvere). Allo stesso modo, anche il fai da te era già diffuso ben prima del COVID-19, considerando che negli anni ci sono state diverse epidemie che hanno comportato una carenza di DPI.
Ad esempio, possiamo citare l’epidemia di SARS dal 2002 al 2004 (causata dal primo Coronavirus, SARS-CoV) e quella del virus Ebola (EVD) dal 2014 al 2016.
È stato dunque di alto interesse medico-scientifico svolgere studi riguardo l’efficacia dei DPI, i dispositivi di protezione individuale, a confronto con quelli fatti in casa utilizzando materiali come il cotone, la carta forno e altri ancora.
In particolare, uno studio del 2015 sull’uso delle mascherine in Vietnam ha evidenziato che gli operatori sanitari che utilizzavano mascherine di stoffa avevano molte più probabilità di essere infettati dai virus rispetto a chi indossava mascherine chirurgiche.
La ricerca dimostra che le mascherine in tessuto fermavano solo il 3% delle particelle in ingresso, mentre i DPI ne fermavano il 56%. Le mascherine chirurgiche filtrano, in uscita, circa il 95% delle particelle, ma è importante anche il filtraggio in entrata al fine di proteggere anche chi indossa il dispositivo e non solo chi si trova vicino a lui!
Un altro studio del 2013 dell’Università di Cambridge sulle mascherine in cotone raffrontate ai DPI ha dimostrato che, sebbene entrambe le tipologie hanno ridotto il numero di microrganismi espulsi dai volontari, la mascherina chirurgica è stata 3 volte più efficace nel bloccare la trasmissione rispetto alla mascherina fatta in casa.
Come affermato dai ricercatori, un dispositivo fai da te dovrebbe essere considerato solo come extrema ratio, dunque come ultima spiaggia, per limitare la diffusione dei virus.
Abbiamo fatto la scelta giusta nell’utilizzarle quando le mascherine in commercio erano praticamente nulle, ma ora meglio utilizzare i veri dispositivi di protezione individuale. Di cui, almeno, conosciamo l’efficacia.
3) Mascherine fai da te? Non ne conosciamo l’efficacia in percentuali e non rispettano gli standard imposti dall’OMS.
A meno che non siano mascherine certificate, come le mascherine per Coronavirus in tessuto che trovi su Maskhaze (e che non sono fatte in casa), i dispositivi in stoffa non hanno un’efficacia filtrante provata.
Ricorda che l’OMS dà delle specifiche direttive riguardo i DPI in tessuto, che devono essere così realizzati:
- Strato interno in materiale assorbente, ad esempio il cotone
- Strato intermedi in tessuto non tessuto assorbente (come il polipropilene)
- Strato esterno in materiale non assorbente, ad esempio il poliestere o tessuto misto poliestere
Inoltre, affinché l’efficacia filtrante sia simile a quella delle mascherine chirurgiche, devono coprire bene bocca e naso e aderire perfettamente al volto.
Le mascherine industriali in tessuto sono realizzate con questi materiali, testate e certificate, mentre non è possibile affermare lo stesso per le soluzioni home made.
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In conclusione
I dispositivi di protezione dal COVID 19 sono certificati e presentano un potere filtrante testato sia in uscita che in entrata:
- Le mascherine FFP2 (equiparabili alla mascherina KN95) hanno efficacia filtrante, in entrata e uscita, di almeno il 94%.
- Le FFP3 hanno potere filtrante di circa il 99%, sia in entrata che in uscita.
- Le mascherine chirurgiche, come quelle certificate in tessuto, filtrano almeno il 95% delle particelle in uscita e almeno il 20% delle particelle in ingresso.
E quelle fatte in casa? Gli studi hanno dimostrato che proteggono 3 volte in meno rispetto alle mascherine medicali, dunque meglio evitare (a meno che non ci si trovi in situazione di emergenza, ad esempio mancanza di dispositivi di protezione).
Forza, non siamo più nella situazione del 2020: ora le mascherine certificate si trovano con estrema facilità! Pensa alla tua salute e a quella delle persone intorno a te, lascia perdere l’obiettivo di fare mascherine in casa e acquista subito dei veri DPI, testati e certificati, su Mask Haze! Ti aspettiamo.