Ecco il miglior modo per disinfettare le mascherine per Coronavirus.
Se, prima del 2020, indossare le mascherine antivirus e antibatteriche era un comportamento tipico dei soli medici, a tutela di se stessi e dei pazienti, dalla diffusione del COVID-19 anche tutte le altre persone devono indossare questi dispositivi.
Le linee guida parlano chiaro: al fine di limitare i contagi di questo virus nefasto, è fondamentale usare mascherine certificate, che siano medicali o in tessuto (e disinfettare le mani con igienizzante contenente almeno il 60% di alcool).
Ma come sanificare le mascherine dopo il loro utilizzo, al fine di non comprometterne l’efficacia filtrante ed eliminare il 100% dei batteri?
Oggi vogliamo rispondere proprio a questa domanda, illustrandoti i comportamenti da adottare per sanificare tutti i tipi di mascherina.
Come sanificare le mascherine di stoffa?
Premettiamo che, nelle righe successive, parleremo della disinfezione delle mascherine lavabili industriali, dunque certificate e adatte a tutelare e tutelarci dai contagi del virus.
Secondo l’OMS, per sanificarle al meglio è sufficiente lavarle in lavatrice, poiché il Sars-COV-2 è estremamente suscettibile ai detergenti. Il Coronavirus è infatti incapsulata da una pellicola (molto labile) di lipidi oleosi e proteine, generata dalla tensione superficiale.
I tensioattivi presenti nei detergenti rompono con estrema facilità questo involucro superficiale. Ciò che rimane del virus viene intrappolato in baccelli circolari di tensioattivo chiamati micelle e lavato via con l’acqua.
La temperatura impostata per il ciclo di lavaggio non ha importanza, ma è fondamentale che si utilizzi un detersivo o un sapone contenente, per l’appunto, i miracolosi tensioattivi.
Ora che sai come lavare le mascherine lavabili, vorrai sicuramente avere informazioni utili sulla sanificazione delle mascherine FFP3, FFP2 e chirurgiche.
Leggi anche: Mascherine antivirus fai da te: 5 motivi per evitarle se vuoi una reale mascherina antivirus
Ecco come disinfettare le mascherine chirurgiche, FFP2 e FFP3.
Premettiamo che le mascherine chirurgiche, le FFP3 e le mascherine FFP2 riutilizzabili/ lavabili non esistono: i DPI sono infatti monouso e non sopportano i normali cicli di lavaggio (no, neanche a mano).
Se le laviamo, danneggiamo irrimediabilmente la loro capacità di filtraggio. Eppure ci sono dei modi per sanificarle se ci spostiamo da un ambiente all’altro – anche se, idealmente, non dovrebbero mai essere riutilizzate -.
Prima di procedere con qualsiasi disinfezione, bisogna verificare l’integrità del dispositivo: se la mascherina è sporca, strappata o satura di umidità (succede spesso quando si parla con indosso la mascherina), allora è necessario gettarla via. Se invece sembra essere pulita e intatta, puoi conservarla in un sacchetto di carta pulito o in un porta mascherine reperibile in farmacia.
Puoi inoltre disinfettare la superficie esterna vaporizzando poche gocce di igienizzante per mani a base di alcool, come quelli disponibili su Maskhaze.
Se desideri la santificazione totale della mascherina, devi invece optare per la Radiazione ultravioletta germicida (UV-C) oppure del perossido di idrogeno sotto forma di vapore.
Il problema è che i macchinari per mettere a punto queste procedure sono molto costosi in quanto professionali… E sembra che nessun test sia stato eseguito sulla santificazione e il riutilizzo delle mascherine monouso, ovvero le FFP2/KN95, le FFP3 e le chirurgiche.
Dunque non abbiamo dati certi a riguardo.
Ora che sai come sanificare le mascherine antivirus, è possibile che tu stia pensando di disinfettare le mascherine con candeggina. Ti sconsigliamo vivamente di adottare questo comportamento, perché potrebbe essere dannoso per la tua salute!
Perché NON usare la candeggina sulle mascherine antivirus?
La candeggina o varechina è sicuramente uno dei prodotti chimici con maggior potere battericida. Su questo non ci piove.
Ma un problema enorme aleggia sull’utilizzo di questo liquido per disinfettare le mascherine per Coronavirus: i vapori della candeggina possono permanere nel tessuto del DPI (per lunghissimo tempo). Di conseguenza, l’utilizzatore della mascherina potrebbe inalare questi vapori, altamente pericolosi per la salute!
Inoltre, c’è da dire che la varechina danneggia fortemente i tessuti, dunque riduce anche l’efficacia filtrante delle mascherine lavabili.
Quindi, meglio non vaporizzare né lavare mai i dispositivi di protezione con questo prodotto.
Leggi anche: Le 5 caratteristiche fondamentali delle mascherine per Coronavirus
Conclusioni finali
Lavare le mascherine in tessuto con un semplice detersivo è sufficiente per garantire l’eliminazione delle particelle di COVID-19, molto suscettibili all’azione dei tensioattivi.
Per quanto riguarda le mascherine medicali, queste non sono riutilizzabili ma, qualora dovessi averle usate per poco tempo e dunque non averle sporcate, lacerate o inumidite, puoi vaporizzare una soluzione a base di alcool sulla superficie esterna in modo da eliminare germi, batteri e virus.
Non lavare le KN95/FFP2, le FFP3 e le chirurgiche perché i materiali con cui sono realizzate non sopporterebbero un processo di pulizia di questo genere. Evita come la peste anche la candeggina, perché danneggia i tessuti e potrebbe permanere al loro interno, minando la tua salute.
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