Proviamo a fare chiarezza su un tema molto dibattuto di questi ultimi mesi, quello dell’utilizzo delle mascherine per proteggersi dal Coronavirus. Al momento, sembra che l’Organizzazione mondiale della Sanità ne raccomandi l’uso solo a chi ha un contatto stretto con persone positive o risultate infette al Covid-19, ma non è detto che le cose cambino a breve.
Ma quali sono i modelli di mascherine che assicurano una protezione contro il terribile virus? Rispetto a quali altri microrganismi e particelle forniscono difesa? Come funzionano e come si utilizzano per non rischiare di comprometterne l’efficacia?
In questa guida trovate tutto quello che occorre sapere a proposito delle mascherine monouso FFP3, i dispositivi di protezione individuale più efficaci contro il Coronavirus.
Mascherine monouso FFP3: funzionamento e utilizzo
Facciamo una premessa. Quando si parla di dispositivi di protezione individuali come le maschere filtranti bisogna tenere in considerazione la norma UNI EN 149, che stabilisce i numerosi requisiti che questi dispositivi devono soddisfare per poter essere ritenuti pienamente efficaci. Alcuni dei requisiti più importanti fanno riferimento al modo in cui il prodotto è realizzato e a caratteristiche come la resistenza, la capacità filtrante e la traspirazione.
Pertanto, quando si acquista un prodotto di questo tipo, è bene assicurarsi che riporti il marchio della certificazione.
I dispositivi filtranti che devono sottostare alla norma EN 149 si distinguono in tre categorie, a seconda della capacità filtrante: FFP1, FFP2 e FFP3. Questi tre modelli di mascherine sono pensati per offrire protezione dalle polveri sottili, fumi e aerosol liquidi.
Per funzionare, ed evitare quindi che gli agenti patogeni e inquinanti penetrino nelle vie respiratorie dell’individuo che le indossa, devono coprire naso, bocca e mento e aderire perfettamente al viso.
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Cosa sono le mascherine monouso FFP3
Tra i tre modelli che abbiamo citato prima, le mascherine monouso FFP3 rappresentano il dispositivo di protezione più efficace e con il livello più alto di capacità filtrante.
Non a caso, bloccano l’accesso nelle vie respiratorie al 98% dei fumi e delle particelle nocive con dimensioni fino ai 0,6 micron. Tra le sostanze che vengono trattenute, figurano l’amianto, il piombo, il nichel e i virus.
L’elevata capacità filtrante delle FFP3 le distingue dalle FFP1, che filtrano fino al 78%, e dalle FFP2, che filtrano fino al 92%.
Le mascherine FFP3 vengono impiegate in diversi settori industriali (tra cui l’edilizia, la chimica e la siderurgia) e in situazioni ad alto rischio di contagio. Sono infatti indossate dal personale medico e sanitario che lavora a contatto con individui infetti e potenziali tali, come nel caso dell’attuale emergenza sanitaria da Covid-19.
Essendo i più efficaci nella protezione dal Coronavirus, questi dispositivi sono al momento molto ricercati. Di solito, possono essere acquistati in farmacia, nei punti vendita autorizzati e sui portali online specializzati in queste tipologie di prodotti.
Come si usano le mascherine monouso FFP3?
Innanzitutto, bisogna ricordare che anche la mascherina più efficace, se utilizzata in modo scorretto, rischia di non fornire alcuna protezione.
Quando si indossa una mascherina, occorre che questa aderisca perfettamente ai contorni del viso e non lasci alcuna fessura. Chi porta la barba potrebbe quindi non riuscire a indossare il dispositivo come si deve limitandone così l’efficacia. La mascherina va poi assicurata al capo mediante gli appositi lacci o gli elastici.
Un altro punto importante relativo al corretto uso delle mascherine è l’igiene: occorre infatti lavare con cura le mani prima di indossarle e subito dopo averle rimosse dal viso. Terminato l’utilizzo, la mascherina monouso va gettata e smaltita, evitando che venga a contatto con persone e superfici.
La valvola di espirazione
I dispositivi di protezione individuale come le mascherine monouso FFP3 possono essere dotati di valvole di espirazione. Queste non fanno da barriera all’ingresso dei microrganismi ma lasciano che l’aria fuoriesca dalla maschera dando maggiore comfort a chi le indossa. Permettono quindi di non creare umidità all’interno del dispositivo e facilitano la respirazione.
Proprio perché consentono al fiato e alle goccioline di saliva di uscire, è fondamentale che le mascherine con le valvole vengano indossate solo ed esclusivamente da individui sani. Se così non fosse, aumenterebbe in modo considerevole il rischio di contagio.
Mascherine FFP3 monouso o riutilizzabili?
I dispositivi di protezione delle vie aeree possono essere monouso oppure riutilizzabili.
Gli aggiornamenti normativi recenti hanno stabilito che questa caratteristica venga specificata dai produttori riportando sul prodotto le lettere R (“riutilizzabile”) oppure NR (“non riutilizzabile”).
Occorre sapere, però, che la maggior parte delle mascherine in commercio sono usa e getta, pertanto non possono essere né conservate e né riutilizzate dopo averle rimosse.
La durata delle mascherine monouso FFP3 è limitata (per saperlo con precisione, consigliamo di leggere le indicazioni riportate nella confezione) e dipende dall’uso che se ne fa. In generale, è altamente raccomandato di sostituire la maschera non appena si avverte che la respirazione sta diventando più difficoltosa.
In rete sono presenti diversi consigli su come sanificare e disinfettare una mascherina con l’obiettivo di poterla utilizzare più di una volta. Sconsigliamo, però, tali trattamenti in quanto non hanno alcuna validità scientifica. Inoltre, rischiano seriamente di compromettere l’efficacia del dispositivo e di mettere in pericolo la salute dell’individuo.
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