Di carta, plastica, tessuto. Lavabili e non lavabili. Soluzioni di fortuna o oggetti stilosi. Colorate e personalizzabili a proprio piacimento. Stiamo parlando delle numerosissime varianti di mascherine che abbiamo visto in giro (ma soprattutto in rete) negli ultimi tempi. È indubbio che la fantasia dell’essere umano non si ferma neanche di fronte a una situazione di emergenza come la pandemia da Covid-19 che ci ha colpito in questi primi mesi del 2020.
Ed è così che, confermata la necessità di portare una mascherina sul volto per limitare i contagi, appurato il fatto che i dispositivi presenti in commercio non bastavano per tutti e, infine, considerato che quelli disponibili venivano venduti a prezzi molto alti, il web si è infittito di consigli, articoli e tutorial su YouTube dedicati alla realizzazione di mascherine fai da te.
Il tutto ha messo in evidenza una marea di ingegnose quanto bizzarre soluzioni che, ovviamente, gli esperti hanno cercato in tutti i modi di arginare. Le proposte fai da te sono, infatti, assolutamente inefficaci contro i virus. Vediamo perché.
L’importanza della mascherina per il volto
La scarsa reperibilità cui sono andati incontro i dispositivi di protezione individuale nelle settimane passate, unita alle disposizioni delle autorità sanitarie che ne raccomandavano l’utilizzo, ha fatto sì che in tanti cominciassero a ingegnarsi per autoprodurre in casa la propria mascherina per il volto.
Ed è così che, già verso la fine del mese di febbraio, diversi utenti del popolo della rete hanno cominciato a pubblicare su blog e social improbabili tutorial in cui mostravano, passo dopo passo, come costruire una “perfetta” mascherina fai da te.
Ovviamente, va ribadito che queste soluzioni amatoriali e del tutto improvvisate non possono garantire alcuna efficacia nel proteggere le vie aeree dall’ingresso di particelle dalle dimensioni così infinitesimali come i virus. Ripercorriamo alcune di queste bizzarre proposte e scopriamo perché non possono fornire alcuna difesa contro il Coronavirus.
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Mascherina per il volto: soluzioni bizzarre e inefficaci
La stampa, la tv e soprattutto il web ce ne hanno fatte vedere letteralmente di tutti i colori: sembrava quasi che fosse creare possibile una mascherina per il volto con qualsiasi materiale e prodotto avessimo in casa. Se da un lato, tanta fantasia meriterebbe un premio, dall’altro occorre ricordare che usare delle mascherine fai da te, prive di qualsiasi capacità filtrante, è assolutamente controproducente e pericoloso.
Come accennato, le varianti di mascherine fai da te proposte nei tutorial dei mesi scorsi sono tante; qui di seguito ci limitiamo a riportare tre esempi piuttosto particolari.
- Il primo riguarda delle ingegnosissime mascherine realizzate con porzioni di pannolini per bambini, assorbenti igienici o, addirittura, traversine per raccogliere i bisogni degli animali domestici.
- La seconda è la famosissima mascherina per il volto realizzata con la carta forno, probabilmente in virtù del fatto che, a differenza di altri tipi di carta, quella da forno mostra maggiore resistenza e consistenza.
- Il terzo esempio riguarda le mascherine realizzate con qualsiasi tipo di tessuto e indumento. In particolare, sono da ricordare quelle ottenute dalla coppa di un reggiseno o da un paio di mutandine.
Modelli efficaci di mascherina per il volto
I motivi per cui queste mascherine fantasiose fai da te non possono assicurare alcuna protezione dai virus sono diversi. Proviamo a riassumerli:
- Si tratta di prodotti non conformi ad alcuna normativa: non rispettano, infatti, gli standard previsti dalla legge per i dispositivi medici e per quelli di protezione individuale e, d’altronde, non hanno neanche affrontato i test per la sicurezza ai quali vengono sottoposti i prodotti certificati.
- Se da un lato possono offrire una blanda protezione contro pollini, polveri grossolane e batteri, dall’altro lato non possono assolutamente fare da barriera nei confronti di particelle nettamente più piccole come il particolato che respiriamo nel traffico urbano o i virus.
- Non possiedono, infatti, alcuna capacità filtrante certificata e in grado di proteggere le vie respiratorie dell’individuo non solo dai virus ma anche da altre sostanze tossiche.
- In breve, non forniscono una protezione adeguata né a chi le indossa e né tantomeno agli altri.
Se vogliamo acquistare una mascherina per il volto pensata per proteggere noi stessi dal contatto con i virus (come il Coronavirus), ma anche da smog, polveri sottili e materiali pericolosi come quelli usati nell’industria, dobbiamo optare per le maschere filtranti (DPI).
Questi sono prodotti certificati secondo la norma tecnica EN 149, che ne stabilisce gli standard di sicurezza e li suddivide in FFP1, FFP2 e FFP3 a seconda della loro capacità filtrante. In particolare, l’utilizzo dei modelli di mascherina FFP2 e mascherina FFP3 è stato raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al personale medico e sanitario che lavora in prima linea nella lotta contro il Covid-19.
In generale, le maschere filtranti possono essere utilizzate anche da chi vive a contatto con una persona malata.
Le mascherine chirurgiche sono quelle il cui utilizzo è stato richiesto alla popolazione per limitare la diffusione del Coronavirus e che possono essere indossate nella vita di tutti i giorni in situazioni normali a basso rischio di contagio.
Questi modelli evitano il passaggio di virus e batteri tramite le goccioline di saliva o gli altri fluidi provenienti da chi le indossa. Tuttavia, a chi le indossa sono in gradi di offrire solo una protezione piuttosto leggera.
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