La tanto attesa fase 2 della pandemia da Covid-19 è iniziata da pochi giorni ed è ormai nota a tutti la grande importanza che le mascherine hanno acquisito nel fronteggiare questa situazione.
Sappiamo che nella maggior parte delle azioni che svolgiamo fuori casa è obbligatorio indossarle. Tuttavia, in giro capita di vedere spesso persone che indossano diverse tipologie di dispositivi. Mentre alcuni, infatti, portano sul viso semplici mascherine chirurgiche (come quelle che sono state distribuite gratuitamente dai comuni alla popolazione), altri, invece, indossano dei sistemi un pochino più complessi a vedersi: le mascherine con filtro.
Ma in cosa consistono esattamente e come funzionano? Sono indispensabili in ogni momento della vita quotidiana oppure in alcune situazioni possiamo farne a meno?
Nei paragrafi successivi facciamo chiarezza su questo argomento.
Quando usare e quando non usare le mascherine con filtro
Le mascherine con filtro, altrimenti dette filtranti facciali, sono dispositivi di protezione individuale (DPI).
Il nome deriva dal fatto che possiedono una capacità filtrante che permette loro di bloccare il passaggio nelle vie respiratorie dell’individuo delle polveri, degli agenti patogeni e inquinanti presenti nell’aria. Arrivano a limitare il passaggio di particelle davvero minuscole, dell’ordine di 0,6 micron, evitando così che vengano inalate.
Questi dispositivi devono presentare la marcatura CE: prima di essere messi in commercio devono sottostare a normative e criteri di realizzazione molto rigorosi.
Le mascherine con filtro usate in ambito sanitario, specialmente durante l’attuale emergenza da Covid-19, sono le mascherine FFP2 e le FFP3, dove 2 e 3 indicano il grado protezione che offrono contro i microrganismi nocivi. Questi due tipi di dispositivi hanno una capacità filtrante rispettivamente del 95% e del 99%.
Inoltre, i DPI possono essere dotati di valvola di espirazione, che facilita la respirazione di chi le indossa.
Com’è stato spesso raccomandato dalle autorità sanitarie, l’utilizzo di queste mascherine va accompagnato a norme di comportamento e di igiene molto precise e serrate. Inoltre, le mascherine con filtro monouso (che sono la maggior parte di quelle presenti in commercio) vanno gettate una volta esaurito il tempo di efficacia del filtro, che di solito ha una durata di alcune ore (circa 8).
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Quando si può fare a meno delle mascherine con filtro
In alcune situazioni si ritiene che la diffusione del Coronavirus (e dei virus in generale) sia molto limitata. Pertanto, sono ridotte anche le probabilità di contagio. In contesti del genere è quindi possibile fare a meno di usare le mascherine con filtro.
Ad esempio, non ha alcun senso indossare mascherine con filtro quando si è a casa, a meno di non convivere con persone positive o infette dal virus.
Un’altra situazione potenzialmente tranquilla è quella della cosiddetta passeggiata solitaria vicino casa o al parco, purché si mantenga la dovuta distanza dalle altre persone. Stessa cosa vale per chi esce molto di rado, ad esempio solo per andare a fare la spesa in un punto vendita dove gli ingressi sono contingentati e dove sono rispettate tutte le norme igieniche del caso.
In generale, la mascherina con filtro può essere evitata in tutte quelle situazioni in cui la distanza sociale dagli altri individui può essere tranquillamente mantenuta.
Questa “tranquillità” si spiega con il fatto che il Coronavirus non è sospeso nell’aria che respiriamo, ma nelle goccioline di saliva che possono entrare in contatto con le nostre vie aeree. Ecco perché in quei contesti in cui le persone possono distanziarsi l’una dall’altra è permesso non indossare le mascherine con filtro FFP2 o mascherine FFP3.
In questi casi, va benissimo indossare la mascherina chirurgica (che non è un dispositivo di protezione individuale come gli altri che abbiamo descritto, ma un dispositivo medico).
Quando usare le mascherine con filtro
Le mascherine con filtro vanno invece utilizzate in contesti in cui si presuppone che il virus circoli più frequentemente e dove il rischio del contagio è quindi elevato.
A questo proposito, l’ambito sanitario è ovviamente quello in cui occorre fare la massima attenzione.
Durante le fasi critiche della pandemia da Covid-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato indicazioni precise sull’uso delle mascherine con filtro da parte del personale medico che lavora a stretto contatto e a distanza ravvicinata con pazienti positivi al virus, infetti o potenziali tali.
A seconda del grado di esposizione e del rischio che corrono, medici e infermieri devono indossare le mascherine con filtro FFP2 o le FFP3. Sono questi gli unici dispositivi in grado di proteggere coloro che stanno combattendo questa terribile emergenza nei nostri ospedali.
Le mascherine con filtro vanno usate anche in casa, nei casi in cui si assiste qualcuno risultato positivo o infetto. In questo caso, però, è bene che anche la persona positiva o malata indossi una mascherina, per evitare di diffondere il virus tramite la saliva o altri fluidi organici e proteggere, così, gli altri familiari e le persone attorno.
Infine, è bene indossare una mascherina con filtro se si abita in una zona o in un quartiere ad alta concentrazione di positivi o di malati Covid-19 e si è costretti a frequentare luoghi come il supermercato (nella stessa zona), alcuni servizi o a prendere i mezzi pubblici. In questo modo, è possibile proteggersi dal rischio di contagio.
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