Le mascherine contro i virus sono i dispositivi che possiedono una capacità filtrante certificata e riconosciuta. Non a caso, si tratta di quei prodotti raccomandati dalle autorità sanitarie come L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Ministero della Salute.
Nello specifico, queste maschere sono in grado di proteggere le vie aeree dell’individuo dall’ingresso di polveri, virus, batteri e altri agenti inquinanti e patogeni. Pertanto, questi dispositivi sono adatti anche a proteggere dal Coronavirus.
L’emergenza sanitaria da Covid-19 ancora in corso ha portato alla ribalta il tema delle mascherine e il loro utilizzo da parte della popolazione. Tuttavia, nonostante se ne parli da ormai più di due mesi c’è ancora parecchia confusione in merito. La cosa importante da sapere è che i dispositivi in grado di proteggere dai virus come il Coronavirus sono le mascherine FFP2 e FFP3, in virtù, appunto, della loro potenza filtrante.
Chiariamo di cosa si tratta e come funzionano questi prodotti.
Le mascherine contro i virus
Da quando è iniziata l’emergenza del Coronavirus abbiamo imparato a distinguere le mascherine chirurgiche da quelle respiratorie, dette anche dispositivi di protezione individuale.
Le mascherine chirurgiche sono pensate per proteggere gli altri da un’eventuale contaminazione da parte di chi le indossa. Non sono dispositivi di protezione individuale ma dispositivi medici. Realizzate in materiale di tessuto non tessuto, devono possedere la marcatura CE a dimostrazione del fatto che si tratta di prodotti idonei a bloccare il passaggio delle goccioline di saliva.
Le maschere respiratorie, o filtranti, sono invece pensate per proteggere l’organismo di chi le indossa. Filtrano, infatti, virus, batteri e altre microparticelle che si trovano nell’aria impedendogli di entrare nelle vie aeree. Per questo motivo, funzionano come mascherine antivirus.
Questi dispositivi di protezione individuale sono classificati in base alla loro capacità filtrante e alla perdita totale all’interno. Su questa base si distinguono maschere FFP1, FFP2 e FFP3. Solo gli ultimi due tipi sono efficaci per proteggere dai virus e quindi anche dal Coronavirus.
A meno che non sia specificato dal produttore, si tratta quasi sempre di mascherine monouso che vanno gettate dopo il primo utilizzo.
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Mascherine antivirus efficaci: FFP2 e FFP3
Le mascherine FFP2 sono in grado di filtrare fino al 95% di virus, polveri, fumi e particelle nocive di dimensioni fino a 0,6 micron.
Le mascherine FFP3 sono ancora più efficaci, in quanto proteggono anche da batteri, spore e altri agenti patogeni. La loro capacità filtrante arriva al 99%.
La scelta tra un modello FFP2 e uno FFP3 dipende proprio da questa efficienza, nonché dal grado di esposizione ai virus ai quali si è esposti. In generale, le autorità sanitarie raccomandano l’uso di dispositivi FFP2 a chi è sottoposto a un rischio medio basso di contagio, mentre le mascherine FFP3 a chi, invece, è esposto a un rischio medio alto. È quindi questo il caso di medici e personale sanitario che lavorano a stretto contatto con pazienti infetti da Covid-19 o potenziali tali.
Questi dispositivi sono quindi efficaci anche contro altri virus comuni, come quello dell’Influenza A, del Morbillo e della Varicella.
I dispositivi di protezione individuali sono spesso dotati di una valvola di espirazione che dona maggiore comfort a chi li indossa. Permette, infatti, di far fuoriuscire il fiato evitando che all’interno della maschera si crei la condensa. Proprio per questo motivo, però, è assolutamente necessario che le persone positive ai virus o infette non indossino maschere contro i virus dotate di valvola.
Come usare le mascherine contro i virus
Le autorità sanitarie sono state molto chiare: non basta indossare una mascherina contro i virus per essere protetti. Bisogna indossarla per bene e utilizzarla in modo corretto affinchè possa funzionare a dovere.
Innanzitutto, occorre continuare a rispettare la regola del distanziamento sociale ed evitare gli assembramenti.
Poi, ci sono le norme igieniche da seguire: in particolare, occorre lavarsi le mani con estrema attenzione prima di indossare la maschera. Questa va indossata prendendola dagli elastici e agganciandoli dietro le orecchie; se sono presenti i lacci, vanno legati dietro il capo e il collo.
Per funzionare correttamente, la maschera deve aderire bene al viso e coprire naso, bocca e mento.
Le stesse attenzioni vanno prese quando è ora di rimuovere il dispositivo: bisogna evitare di toccarne la parte anteriore e prenderlo dagli elastici o dai lacci. La maschera va poi avvolta in un sacchettino e gettata nel contenitore dell’indifferenziata.
Subito dopo, vanno lavate la mani con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica.
Se la mascherina viene toccata continuamente con le mani sporche, o riutilizzata più volte quando invece dovrebbe essere gettata dopo il primo utilizzo, rischia di diventare pericolosa e controproducente.
A questo proposito, bisogna attenersi alle indicazioni fornite dalla ditta produttrice in merito alla possibilità di utilizzare più volte il dispositivo. In generale, come accennato, le mascherine sono monouso. Non è quindi previsto che vengano riciclate, lavate o disinfettate per poter essere conservate. Qualsiasi procedimento di questo tipo potrebbe danneggiarle e risultare pericoloso per chi le indossa.
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