Passeggiando per le città ce lo siamo chiesti tutti almeno una volta nella vita: come mai i giapponesi indossano così spesso la mascherina in luoghi pubblici e spazi aperti?
In Giappone, quella della maschera sul viso è una e propria abitudine, nata ben prima dell’insorgenza della pandemia da Covid-19. Molti sono portati erroneamente a pensare che i giapponesi le indossino per proteggersi dall’inquinamento urbano ma la realtà è molto diversa.
Qui di seguito sveliamo quindi un paio di curiosità a proposito delle mascherine giapponesi: il loro nome, i motivi per cui hanno così tanto successo e se sono davvero utili contro smog e microrganismi patogeni.
L’uso delle mascherine in Giappone
In Giappone, l’uso della mascherina rappresenta un vero e proprio fatto culturale ben radicato nella vita di tutti i giorni.
Di solito, quando viaggiano o passeggiano per le strade, i giapponesi prediligono le classiche mascherine bianche di carta o le mascherine chirurgiche. Le aziende produttrici giapponesi, però, adorano sbizzarrirsi e dare libero sfogo alla fantasia: sul mercato è, infatti, possibile trovare mascherine di tutti i colori e tutte le forme. Più che un dispositivo, possiamo quindi dire che si tratti di un vero e proprio accessorio di bellezza.
Vi siete mai chiesti qual è il termine autoctono usato per indicare la tanto amata mascherina? Ve lo diciamo noi: Masuku, è questo il nome delle mascherine giapponesi.
Adesso, entriamo nel merito dei motivi per i quali questi dispositivi sono così presenti nella cultura orientale.
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Perché i giapponesi indossano le mascherine?
I motivi per i quali i giapponesi amano così tanto indossare le mascherine sono diversi. Proviamo a riassumerli:
- Salvaguardia della salute: i giapponesi sono particolarmente previdenti e, a proposito di salute, danno molta importanza al tema della prevenzione. Per cui, vista e considerata l’elevata densità demografica delle città del Sol Levante, che faciliterebbe la diffusione di virus e malattie, la popolazione è sempre stata educata a indossare la mascherina in spazi aperti e luoghi pubblici per prevenire i contagi. E dato che i giapponesi ci tengono molto anche alla cura e all’igiene del proprio corpo, e le considerano una forma di rispetto verso l’altro, indossare la mascherina quando si è malati è considerato innanzitutto un gesto altruista.
- Proteggersi dai pollini: proprio così, per i giapponesi la mascherina è un valido alleato contro le allergie primaverili. Questo perché riesce a evitare l’ingresso nelle vie respiratorie di polveri e pollini grossolani presenti nell’aria, soprattutto nei mesi più caldi. Non a caso, in Giappone la mascherina viene indossata anche quando si fanno le pulizie.
- Stile: se un tempo le mascherine non erano percepite in modo molto positivo neanche dai giapponesi, ecco che le cose sono cambiate a partire dai primi anni Duemila. In quegli anni vennero infatti presentate sul mercato delle mascherine stilose e in grado di adattarsi meglio alla conformazione del viso. Nella vita di tutti i giorni, i giapponesi iniziarono così a sostituire le classiche mascherine bianche con questi accessori glamour colorati e fantasiosi, belli persino da esibire in pubblico. Inoltre, come accennato nel paragrafo precedente, la mascherina è un ottimo accessorio che permette ai giapponesi di nascondere le imperfezioni del viso.
- Timidezza: i giapponesi sono per natura timidi, riservati e anche molto autocritici. Quando soffrono di insicurezza, indossare la mascherina permette loro di “nascondersi” e isolarsi agli sguardi e ai giudizi degli altri. Allo stesso modo, portare la mascherina quando si va in giro può voler significare che non si ha alcuna voglia di interagire con nessuno. Infine, per le donne, pare sia un ottimo modo per difendersi da sguardi e commenti molesti.
Adesso che abbiamo scoperto il nome delle mascherine giapponesi e i motivi per cui vengono così tanto apprezzate dalla popolazione, scopriamo se questi dispositivi sono davvero utili per proteggere l’individuo da smog e virus.
Mascherine giapponesi: sono efficaci contro l’inquinamento e i virus?
Le classiche mascherine bianche tanto amate dai giapponesi, nella stragrande maggioranza dei casi, non difendono l’individuo dall’inalazione di particelle nocive, agenti patogeni e inquinanti presenti nell’aria.
Nonostante questi strumenti coprano naso e bocca, non possono essere paragonati ai dispositivi medici o ai dispositivi di protezioni individuali realizzati proprio per questi casi specifici.
In situazioni come l’emergenza sanitaria che stiamo affrontando, le tipiche mascherine giapponesi non possono quindi limitare in alcun modo la diffusione del Coronavirus.
Allo stesso modo, questi prodotti non possono proteggere chi li indossa da particolati, polveri sottili e, in generale, dagli effetti nocivi dell’inquinamento. Questo perché non possiedono alcuna capacità filtrante e non possono quindi fare da barriera all’ingresso di tali particelle nelle vie aeree.
Indossare mascherine bianche come quelle giapponesi per difendersi dallo smog è quindi inutile e controproducente perché ci farebbe sentire erroneamente protetti.
Chi vuole tenere lontani virus e agenti inquinanti deve ricorrere a dispositivi di protezione individuali sicuri, dotati di capacità filtrante e per questo impiegati nel settore sanitario e in diversi ambiti industriali. Tali prodotti sono pensati proprio per rispondere a questa funzione di difesa dell’organismo.
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